Comunicato stampa

 

LE PENSIONI DOMANI: SI SALVI CHI PUO’!

 

è l’interessante libro di Giovanni Palladino presentato dall’Associazione Internazionale di Apostolato Cattolico, dalla Consulta Laica Internazionale e dalla Commissione Etica Internazionale Scientifica Medico Farmaceutica insieme all’Università degli Studi  di Napoli "Federico II"- Facoltà di Economia - Dipartimento di analisi dei processi economico - linguistici - produttivi e territoriali diretto dal  Prof. Francesco Balletta. La sala convegno è gremita di studenti in attesa della presentazione, apre l’incontro Gennaro Sguro presidente dell’A.I.A.C. con la  lettura dei messaggi augurali pervenuti dal presidente Carlo Azeglio Ciampi, da S.E.R. il Card. Michele Giordano e dal Sen. Nicola Mancino. Pasquale Marino direttore della Consulta Laica Internazionale porge i saluti e ringrazia l’autore per la valenza socio-polico-culturale dell’incontro. Il prof. Francesco Balletta definisce <<il libro un importante contributo alla conoscenza reale che pone in evidenza concreta la grave portata del problema pensioni, analizzando i passaggi storici ed i gravi errori prodotti dalle errate ed incompetenti scelte politiche che si sono aggiunte alla disastrosa gestione finanziaria del Paese e sostiene la necessità non della riforma delle pensioni, bensì dell’I.M.P.S., la cui gestione disastrosa ha condotto al fallimento del sistema>>. Palladino spiega come ormai da diversi anni che il problema delle pensioni occupa quasi stabilmente la prima pagina dei giornali, senza peraltro mai spiegare alla pubblica opinione  le vere ragioni. Intanto quanto più cresce questa “occupazione”, tanto più aumenta la preoccupazione degli italiani su una delle realtà più importanti per la vita di ciascuno. Negli ultimi dieci anni sono state già fatte tre riforme del sistema pensionistico, eppure si continua a parlare della necessità di varare altre riforme, anche se i sindacati assicurano che non c’è alcun bisogno di farle. Secondo loro la sostenibilità finanziaria del sistema è stata garantita dalla riforma Amato (1992), dalla riforma Dini (1995) e dalla riforma Prodi (1997). Chiarisce l’origine del problema, denuncia la pessima gestione legislativa e operativa fatta negli anni ’70 e ’80, e ritiene necessaria una ulteriore riforma. Ma sostiene che ormai sarà difficile per lo Stato fare molti risparmi sulle pensioni che verranno pagate nei prossimi anni ai “fortunati”, cioè ai dieci milioni di lavoratori che nel 1995 avevano maturato almeno 18 anni di anzianità contributiva e che sono sfuggiti ai severi tagli della riforma Dini. Gli altri dodici milioni di lavoratori (i “meno fortunati” e “gli sfortunati”), colpiti pesantemente dalle riforme degli anni ’90, hanno a disposizione il salvagente dei fondi pensione e delle polizze previdenziali per ottenere una rendita vitalizia, che possa integrare adeguatamente una pensione pubblica più modesta. Sostiene che per dare maggiore impulso allo sviluppo della previdenza integrativa - uno sviluppo ormai indispensabile è necessario che il Parlamento approvi un regime fiscale più incentivante per i fondi pensione e per le polizze previdenziali. Il risparmio così investito deve infatti avere una corsia del tutto preferenziale, se si vuole veramente far raggiungere - anche ai lavoratori colpiti dalle riforme - l’obiettivo della tranquillità finanziaria nei sempre più lunghi anni del pensionamento. Conclude con una “visione” di grande crescita dell’economia mondiale nel corso del XXI secolo, crescita che - secondo l’Autore - fornirà molte opportunità d’investimento produttivo al risparmio previdenziale, se gestito professionalmente e se ben diversificato sui mercati finanziari internazionali. Un interessante dibattito ricco d’interventi e riflessioni si è aperto con gli studenti della facoltà, con l’intervento conclusivo di Gennaro Sguro che ha consegnato un quadro a  ricordo dell’incontro.

 

 

BREVE BIOGRAFIA DI GIOVANNI PALLADINO

 

 

Giovanni Palladino opera da 35 anni nel mondo finanziario e previdenziale. Ha lavorato con la Banca Nazionale del Lavoro, con Citibank, con la Fideuram e con il Gruppo Fidis-Prime. Dal 1994 al 1997 è stato direttore dell’Area Finanza e Diritto d’Impresa della Confindustria. Dal 1998 lavora come libero professionista. E’ presidente del Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo, presidente di Arca Vita Interantional e consigliere di amministrazione di arca Network Sim e Merrill Lynch Investment Managers. E’ autore di ”Fondi comuni mobiliari” (BUFFETTI editore, 1983), “I fondi pensione verso il 2000” (Edizione “IL SOLE 24 ORE”, 1987), “Non vivrai di solo Imps” (Edizione “IL SOLE 24 ORE”, 2000). Cura la rubrica “Numeri & Idee” sull’inserto del lunedì “CorrierEconomia” del “Corriere della Sera”.