CO.AS.CA.

FANTASTICHE BONIFICHE, PIANI INESISTENTI E LEGALITA’ IGNORATA

Ennesimo proclama del Presidente della Provincia De Franciscis, che questa volta in una riunione di giunta illustra i buoni e sempre futuribili propositi di un’amministrazione finora inerte. Si naviga a vista e, senza il piano dei rifiuti che si aspetta ormai da nove mesi e senza la percezione di dove si sta andando si parla di impianti di compostaggio, di CDR e di localizzazioni i senza condivisione e partecipazione. Si parla, udite udite, anche di bonifica nell’area Lo Uttaro, il Presidente annuncia che la bonifica del sito di trasferenza che si sarebbe dovuta effettuare entro il 23 giugno (secondo il baratto del protocollo di intesa per l’apertura della discarica illegale), inizierà invece a fine luglio e che non aspetteremo il Natale per l’apertura del cosiddetto "panettone" (sito di stoccaggio di immondizia putrefatta). Peccato che relativamente a Caserta il presidente o sub commissario all’emergenza rifiuti dimentichi che c’è una bonifica urgente e immediata da fare, è la bonifica del sito Mastropietro divenuta discarica pericolosa del Commissario di governo. La discarica in questione indicata dallo stesso De Franciscis (perché questa è la verità dei fatti) è molto più pericolosa per la nostra salute dei siti che si andranno (finora solo a chiacchiere) a bonificare. Nella discarica autorizzata da Bertolaso con l’assenso del presidente e del prefetto, si stanno sversando rifiuti industriali a una profondità di circa 27 m, in vicinanza della falda certamente compromessa anche per le infiltrazioni di percolato a causa del pessimo approntamento del sito e della gestione. Ma per De Franciscis (che ha girato le spalle al problema della legalità, ignorandolo semplicemente) tale pericolosità non sembra essere un problema, l’importante è difendere comunque la sua discarica costata ai cittadini oltre 3.000.000 di euro. E quindi fanno finta di non sentire fino a negare l’evidenza pur di continuare ad aprire discariche illegali in siti che si sarebbero dovuto, invece, bonificare, giustificando il tutto con la cosiddetta emergenza che ormai sappiamo artefatta per affari. Per soldi. La discarica abusiva e illegale di Lo Uttaro va chiusa anche perché è pericolosa. E mentre il presidente con i suoi assessori butta fumo negli occhi ignorando le denunce del Comitato Emergenza Rifiuti, al tribunale di Napoli (durante l’udienza per la discussione ex art. 700) i tre ingegneri del Commissariato al nostro ricorso hanno risposto ammettendo da un lato che, in effetti, si è autorizzata una discarica sulla discarica, ma nel contempo tentano di dimostrare che si può fare quella bonifica già decretata dalla Regione Campania nel 2005. Vale a dire rimuovere milioni di mc di rifiuti nascosti sotto terra. Bonifica alquanto utopistica e neanche minimamente considerata dal neo sub commissario De Franciscis. Fatto sta che dei rifiuti industriali che si stanno illecitamente sversando nella discarica illegale, abusiva e oggi anche pericolosa non è prevista la rimozione proprio in virtù del "buon funzionamento degli impianti di raccolta del percolato e dell’ottima impermeabilizzazione oltre che all’auspicato Fos o FORSU come ci hanno raccontato in questi nove mesi". Nell’ultima settimana il comitato Emergenza rifiuti ha presentato due denunce alla magistratura penale di cui la seconda molto dettagliata e con vari riferimenti, oltre un fascicolo di allegati tra cui anche il bilancio disastrato del Acsa ce 3, il consorzio demandato alla gestione della discarica. Due le prove inconfutabili: la documentazione fotografica che dimostra che il percolato non viene raccolto e i risultati delle analisi sul tipo di rifiuti sversati, effettuati da un noto laboratorio incaricato dallo stesso consorzio. Dati allarmanti che dimostrano il danno irreparabile alla salute e all’ambiente di cui i nostri amministratori (Commissario di governo, sindaci, prefetto e presidente della provincia) hanno dimostrato di non voler minimamente considerare. Qual’è il motivo che spinge i nostri amministratori a far finta che vada tutto bene e a negare o ignorare l’evidenza? La migliore delle ipotesi potrebbe essere di non voler fare brutta figura e di essere stati, nei fatti, delegittimati dalla gente. Ma la nostra vita vale una poltrona, una carriera politica, degli interessi economici e particolari? Oggi si celebra la presa della Bastiglia e l’inizio di una nuova era. A quando ci libereremo di una classe politica così inutile quanto dannosa? Ancora una volta dovrà essere la magistratura a risolvere i problemi della nostra gente?

Caserta, 14 luglio 2007

Giovanna Maietta e Giuseppe Messina

Comitato Emergenza Rifiuti

COORDINAMENTO

ASSOCIAZIONI CASERTANE

 

 

 

Al Sindaco

della Città di Caserta

ing. Nicodemo Petteruti

La presidente

 

prot. 134/07

Caserta, 18 luglio 2007

Oggetto: Discarica Lo Uttaro.

 

Signor Sindaco,

desideriamo che Lei sappia ancora una volta quanto noi, associazioni e privati cittadini, ci sentiamo delusi e indignati per la questione Lo Uttaro.

Delusi perché Lei è venuto meno al suo programma elettorale.

Indignati perché Lei l’11 novembre 2006, sottoscrivendo il protocollo d’intesa con il commissario Bertolaso e il presidente De Franciscis, ha commesso un atto gravissimo nei riguardi della città di Caserta.

Non era questo che la città che l’ha votato si aspettava da Lei.

Non è il caso di parlare in questa sede dei danni gravissimi che sta comportando alla città, in termini di dignità e di salute. Lei sa bene queste cose, ma sembra che finga di ignorarle, mantenendo quel patto. Parla di noi perfino con arroganza, definendoci una manciata di persone che protestano.

Sappia che solo a Caserta si è giunti a tanto. Siamo diventati lo sversatoio pubblico del territorio campano e non solo. Ora, quel che ci indigna, dopo la svendita e l’arroganza, è anche la sua apparente indifferenza.

Noi vediamo che con Lei la democrazia rischia di diventare dispotismo.

Noi constatiamo che Lei non ha neppure il pudore di rescindere quel protocollo d’intesa, visto che è stato rispettato solo per la scelta e l’utilizzo del sito e non per tutti gli altri adempimenti. Ciò sarebbe per Lei una ragione valida per rescinderlo, qualora vi fosse bisogno di un alibi per ascoltare la voce dei propri cittadini, dialogare con loro, confrontarsi e tutelarne la vita.

Scenda per le strade, parli con noi, smetta di dileggiare i cittadini della città della quale è Sindaco.

Lei continua ad avere in Giunta un assessore all’Ecologia inerte rispetto al problema, anche per quanto riguarda la raccolta differenziata.

E vi sarebbe ancora molto da dire.

E’ tempo che si metta fine a questa situazione.

Chiediamo che Lei adempia al Suo ruolo di un primo cittadino che rappresenti la città e non che le arrechi danni irreparabili e non più sostenibili.

prof. Anna Giordano