La Voce di Megaride
Messaggio N°563 17-01-2008 - 19:18
Tags: Comunicati Stampa
La commissione europea accetta la petizione di Megaride
Emergenza sanitaria in Campania: In ordine alla ns. petizione del maggio 2007,
al post n. 328 di questo giornale
( http://blog.libero.it/lavocedimegaride/2748295.html ) alla
precedente
notifica di avvenuta iscrizione nel Pubblico Registro delle Petizioni, la
Commissione ha fatto seguire la seguente positiva comunicazione, protocollata in
data 11.12.2007 con n. 206885 ed inoltrataci a mezzo Posta Ordinaria
OGGETTO: Petizione n. 0587/2007/Marina Salvadore/IT
Gentile Signora,
sono lieto di comunicarLe che la commissione per le petizioni ha deliberato
sulla Sua petizione e ha ritenuto le questioni da Lei sollevate ricevibili a
norma del regolamento del Parlamento europeo, in quanto si tratta di una materia
che rientra nell'ambito delle attività dell'Unione europea.
La commissione ha quindi avviato l'esame della Sua petizione e ha deciso di
chiedere alla Commissione europea di svolgere un'indagine preliminare sui vari
aspetti del problema. La commissione per le petizioni proseguirà l'esame della
Sua petizione non appena le saranno pervenute le informazioni necessarie. Con
l'occasione mi pregio richiamare la Sua attenzione sul fatto che il Parlamento
europeo non può sostituirsi alle autorità preposte (Ministeri dell'Ambiente,
della Sanità e della Protezione civile) per adottare provvedimenti urgenti.
L'Unione interviene solo in caso di violazione di norme
comunitarie, presentando ricorso contro lo Stato inadempiente davanti alla Corte
di Giustizia europea, al fine di ottener una sentenza di condanna.
Sarà mia cura tenerLa al corrente di ogni ulteriore seguito dato alla Sua
petizione.
Voglia gradire i miei più distinti saluti.
Marcin Libici
pres. della commissione per le petizioni
Ed a riguardo, come il cacio sui maccheroni, la cronaca
odierna ci
informa:
Bruxelles - La Commissione europea è orientata a proseguire la
procedura d'infrazione contro l'Italia per la questione dei rifiuti. Il 30
gennaio prossimo - apprende l'Ansa da fonti europee - sarà deciso l'invio di
un secondo richiamo alle autorità italiane dopo la lettera di messa in mora
già inviata in giugno. "Ci sarà una seconda lettera", hanno riferito le fonti,
facendo riferimento al secondo passo della procedura che prevede
l'invio di un parere motivato.
La linea dura dell'Ue - L'orientamento che sta prevalendo a
Bruxelles è che non esistono le condizioni per bloccare la procedura aperta in
giugno verso l'Italia. La linea dura di Bruxelles è stata di fatto preannunciata
dall'intervento del commissario ue all'ambiente Stavros Dimas, martedì
davanti all'europarlamento: "Se le attuali violazioni delle legislazioni
comunitarie dovessero continuare, useremo tutte le misure disponibili,
inclusa la possibilità di applicare multe". Dal ricevimento del parere
motivato, l'Italia avrà due mesi di tempo per rispondere e conformarsi alle
richieste comunitarie. Qualora la Commissione Ue non si ritenesse
soddisfatta, scatterebbe la terza fase della procedura d'infrazione che
prevede il ricorso alla Corte di giustizia della Ue del Lussemburgo e,
nell'ipotesi di una condanna, severe sanzioni pecuniarie