TAVOLA DELLA PACE

COMUNICATO STAMPA

 

 

Dopo il raid israeliano contro le navi della pace, La Tavola della pace, la Piattaforma delle Ong per il Medio Oriente e il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani lanciano un appello per la pace in Medio Oriente. Oltre mille adesioni raccolte in due giorni.

                                                                        

Segue il testo dell’Appello:

 

Io sto con la pace!

 

"Prima la strage e il sequestro delle navi della pace. Dopo le condanne. E poi? Ci sono due modi per uscire da questa tragica vicenda.

 

Il primo è quello più ovvio. Che, spenti i riflettori mediatici, tutto continui come prima, con più violenza, odio e tensioni in circolazione non solo nel Medio Oriente. Nel silenzio e nell’inazione generale. In attesa che un altro scontro sanguinoso, più cruento di quelli che continuano tutti i giorni in Terra Santa, desti la nostra attenzione. Fino ad ora è sempre stato così, anche dopo le peggiori tragedie.

 

Il secondo è quello più difficile. Che questo shock convinca i responsabili della politica nazionale e internazionale a dire basta, a mettere fine al blocco di Gaza e all’occupazione e a costringere israeliani e palestinesi a chiudere subito questo conflitto nel rispetto del diritto e della legalità internazionale. E’ tempo di cambiare l’approccio. La situazione è intollerabile e, come abbiamo visto, estremamente pericolosa. Non intervenire seriamente oggi è da irresponsabili perchè siamo e saremo sempre di più coinvolti.

 

Per evitare la catastrofe, è necessario che tutte le donne e gli uomini consapevoli, attivi nella società civile come nelle istituzioni, uniscano i propri sforzi agendo con determinazione, continuità e lungimiranza. Ci sono molte cose che si possono e si debbono fare qui e la: alleviare le sofferenze, difendere i diritti umani, promuovere il dialogo, sostenere le forze di pace, esigere che la Rai metta a confronto le idee e le proposte, premere sui parlamenti e sui governi.

 

L’anno scorso siamo andati a Gerusalemme per vedere la situazione, ascoltare i due popoli e riflettere sulle nostre responsabilità. Pochi giorni fa abbiamo nuovamente marciato da Perugia ad Assisi per rinnovare il nostro impegno per la pace e la giustizia. Oggi invitiamo tutti a dire:

 

Io ci sto! E voglio fare la mia parte."

 

La Tavola della pace, la Piattaforma delle Ong per il Medio Oriente - Associazione delle Ong Italiane e il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani invitano tutti a firmare l’appello "Io sto con la pace".

 

Per firmare l’appello, inviare una mail a segreteria@perlapace.it oppure aderire al gruppo Facebook "Io sto con la pace".

 

Tra i primi firmatari dell’appello ci sono: Tavola della pace, Piattaforma delle Ong per il Medio Oriente - Associazione delle Ong Italiane, Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, Articolo 21, Libera-Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, Acli, Arci, Legambiente, Cgil, Cisl, Lettera 22, Rivista Confronti, Slow Food Italia, Cipsi, Beati i Costruttori di pace, Pax Christi, Volontari nel Mondo-Focsiv, Gruppo Abele, Koinonia Onlus, Emmaus Italia, Centro per la pace Forlì/Cesena, Associazione per la pace, Flare, Terra del fuoco, Udu-Unione degli Universitari, Cocis, Cospe, Uisp, Prosvil.

 

Perugia, 4 giugno 2010

 

Ufficio Stampa Tavola della pace: Oriana Boselli

tel. +39  075 5734830 Fax +39 075 5739337

Cresce la voglia di sparare sui pacifisti

Flavio Lotti denuncia: il no del governo italiano offende la nostra coscienza e tradisce i principi di legalità e di giustizia. La "Freedom Flotilla" è un’operazione umanitaria contro un blocco illegale che va tolto subito.

La decisione del governo italiano di votare contro la risoluzione del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite che condanna il sanguinoso attacco israeliano alle navi umanitarie dirette alla popolazione di Gaza e istituisce una commissione internazionale d’inchiesta indipendente è una grave offesa alle nostre coscienze e tradisce i principi democratici di legalità e di giustizia. Il governo italiano dice un giorno una cosa e il giorno dopo fa esattamente il suo contrario. Altro che impegno per la pace in Medio Oriente. L’inchiesta comunque si farà e sarà condotta dall’Onu.

Al centro di quella risoluzione, come della dichiarazione unanime del Consiglio di Sicurezza dell’Onu nonché delle precedenti risoluzioni 1850 (2008) e 1860 (2009), c’è la necessità urgente di togliere il blocco alla striscia di Gaza e di garantire il flusso continuativo di beni e persone. Questo era anche l’obiettivo della missione umanitaria brutalmente bloccata dalle forze armate israeliane. E questo deve essere l’obiettivo dichiarato dell’Italia e di tutte le forze che desiderano sinceramente la pace per i palestinesi e gli israeliani (insieme alla soluzione definitiva del conflitto israelo-palestinese).

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha chiesto inoltre a Israele di "garantire l’arrivo a destinazione dell’assistenza umanitaria trasportata dal convoglio navale". Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di esercitare ogni pressione necessaria su Israele per ottenere al più presto questo primo obiettivo concreto e per assicurare l’accesso della nave irlandese "Rachel Corrie" in viaggio verso il porto di Gaza.

Dopo "il Giornale" che dal primo giorno ha scritto a lettere cubitali che "Israele ha fatto bene a sparare" e che quelli delle navi sono amici dei terroristi, cresce la voglia di continuare a sparare sui pacifisti. E’ chiaramente un’operazione di propaganda tesa a spostare il dibattito dal cuore del problema politico: il blocco di Gaza e la continuazione dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi.

In ogni caso, chiunque siano gli attivisti italiani e internazionali che hanno organizzato e partecipato alla "Freedom Flotilla" va ricordato che:

1. "L’intervento armato con strage di civili operato dall’esercito dello stato di Israele in acque internazionali contro pacifisti a bordo di imbarcazioni dirette a Gaza, configura un insieme di flagranti violazioni di principi e norme del vigente Diritto internazionale: Carta delle Nazioni Unite, Diritto internazionale umanitario, Diritto internazionale dei diritti umani, Diritto internazionale del mare." (Centro Diritti Umani dell’Università di Padova);

2. La "Freedom Flotilla" è chiaramente un’operazione umanitaria contro un blocco illegale ripetutamente condannato dall’Onu, tesa a dare attuazione a quanto stabilito dalla Risoluzione Onu 1860 del 2009.

3. Invece di continuare a sparare sui pacifisti o sugli attivisti della "Freedom Flotilla" tutti dovrebbero rispondere ad alcune domande: perché deve essere la società civile a rompere il "blocco di Gaza" mentre i governi e le istituzioni democratiche preposte non fanno nulla per ottenere lo stesso obiettivo che hanno scritto in tante risoluzioni? E’ umano tollerare questa forma unilaterale di punizione di massa? Quanta illegalità stiamo tollerando? Per quanto ancora?

4. Chi invoca il rispetto dei diritti umani deve ringraziare la "Freedom Flotilla": da quattro giorni le drammatiche condizioni della popolazione di Gaza sono ritornate al centro dell’attenzione internazionale e da tre giorni l’Egitto si è sentito in dovere di togliere la sua parte di "blocco della Striscia di Gaza". Poi si dice che i pacifisti non sanno fare politica.

Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace

Perugia, 3 giugno 2010

 

COMUNICATO STAMPA

Vogliamo Rainews sempre più libera, utile e bella.

La Tavola della pace aderisce allo sciopero e alla manifestazione dei giornalisti di RaiNews in programma domani 4 giugno a Roma, a viale Mazzini, alle ore 10.00.

Voglio esprimere formalmente l’adesione mia e della Tavola della pace allo sciopero e alla manifestazione indetta per domani 4 giugno dall’assemblea di redazione di RaiNews. Lo faccio con ancora maggiore convinzione all’indomani delle inaccettabili dichiarazioni del viceministro Romani.

Condivido le forti preoccupazioni che hanno costretto i giornalisti ad organizzare questa giornata di protesta. Da tempo Rainews24 contribuisce allo sviluppo di un’informazione di qualità, attenta nell’illuminare eventi e problemi trascurati o dimenticati dai grandi media nazionali. E’ stato così per i grandi temi della pace, della lotta alla povertà, della tutela dell’ambiente, dei drammi dell’immigrazione, della difficile cooperazione internazionale. Ma oggi questo preziosissimo lavoro rischia di essere gravemente compresso da incomprensibili e inaccettabili decisioni aziendali.

La Rai deve essere orgogliosa di avere un canale come RaiNews che qualifica, come pochi altri, il servizio pubblico radiotelevisivo. E per questo unisco la mia voce a quella dei tanti, tantissimi italiani che vogliono una Rai e un canale all-news sempre più liberi, utili e belli.

Per questo domani saremo ancora una volta al fianco dei giornalisti di RaiNews.

Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace

Perugia, 3 giugno 2010

COMUNICATO STAMPA


Venerdì 4 giugno 2010, la bellissima piazza inferiore della Basilica di Assisi ospiterà anche quest'anno Nel Nome Del Cuore, il concerto benefico che unisce spiritualità e spettacolo, condotto da Carlo Conti in diretta, in prima serata su Rai Uno. Parteciperanno Malika Ayane, Irene Fornaciari, Matteo Macchioni, I Nomadi, Massimo Ranieri, Francesco Renga e Renato Zero che presteranno la loro voce a chi non ce l'ha. Tantissime personalità interverranno nel corso della serata per condividere le proprie esperienze con il pubblico, tra gli altri, Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani, e Monsignor Bernardito Auza, Nunzio Apostolico ad Haiti.

In questa edizione si raccoglieranno fondi per finanziare opere umanitarie in Haiti e Colombia.


PER CONTRIBUIRE:
dal 1° al 7 giugno 2010, il numero è 45505 e la donazione è di 2 euro:
da cellulare (TIM, Vodafone, Wind e 3), inviando un sms;
da rete fissa Telecom Italia, inviando un sms o chiamando da telefono abilitato
In alternativa puoi effettuare un versamento libero con bonifico intestato a "San francesco un uomo un fratello" sul c/c n. 7000/9 codice IBAN: IT 35 R 05704 38270 000000007000 BANCA POPOLARE DI SPOLETO agenzia di Assisi


PER INFORMAZIONI:
075/819001 -
www.sanfrancescopatronoditalia.it