Ill.mo M/° Gennaro Angelo Sguro

                                                               Presidente dell’Associazione Internazionale

                                                               di Apostolato Cattolico   

 

 

RELAZIONE DEL PRESIDENTE AI SOCI DEL CISS

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L’esercizio sociale del 2004 - il primo che coincide con l’anno solare – si è concluso con una ulteriore riduzione delle entrate e con una perdita di 1.423,39 euro. Nell’esercizio 1/7/2001-30/6/2002, 401 soci versarono quote associative per 31.700 euro. Nell’esercizio di 18 mesi 1/7/2002-31/12/2003, 304 soci versarono quote associative per 25.892 euro. Nell’ultimo esercizio di 12 mesi, 214 soci hanno versato quote associative per 15.593,65 euro, pari alla metà di quanto il C.I.S.S. aveva incassato nell’esercizio 2001/2002 e con una diminuzione netta di 187 soci rispetto a quell’esercizio, che fu il migliore degli ultimi 10 anni.

 

La perdita di 1.423,39 euro è stata coperta nel seguente modo:

 

- per 94,47 euro con l’avanzo di gestione al 31/12/2003       

- per 800 euro con un versamento effettuato il 12/1/2005

- per 528,92 euro con un versamento effettuato il 23/3/2005

 

Il mancato riconoscimento della qualifica di Onlus nel 2003 non ci ha favorito nel conseguire mezzi finanziari più adeguati per svolgere meglio la nostra missione culturale. E’ augurabile che possa essere presto approvato il ddl - promosso da autorevoli operatori del terzo settore - che favorisce il finanziamento delle associazioni culturali “no-profit”, come noi da sempre siamo. L’esperienza di questi ultimi anni ci ha dimostrato che è difficile promuovere l’adesione di nuovi soci e soprattutto che non è facile fidelizzarli per un lungo periodo, pur essendo la quota di adesione al C.I.S.S. di modesto importo e stabile da ben 8 anni.

 

E’ comunque evidente che le voci di spesa del nostro conto economico (scese da 31.600 euro di due esercizi fa a 17.021 euro dell’ultimo esercizio) non riflettono l’effettiva realtà, perché molti costi (ad esempio le spese di viaggio e di soggiorno, la stampa di inviti e di pubblicazioni varie) sono sostenuti dal generoso lavoro di volontariato dei soci più attivi e da contributi esterni “fuori bilancio” pagati direttamente in loco da enti, che hanno partecipato alla promozione di alcune nostre iniziative culturali.

 

Pur disponendo di modesti mezzi finanziari, il C.I.S.S. ha tuttavia continuato a diffondere con convinzione il moderno messaggio della dottrina sociale della Chiesa ed a promuovere il sempre più attuale pensiero sturziano, dottrina e pensiero che in grande sintonia fra loro forniscono tuttora le più valide risposte a molti problemi del nostro tempo. In particolare, non ci stancheremo mai di sostenere un principio fondamentale di quella dottrina e di quel pensiero: finchè la ragione politica e la ragione economica continueranno a calpestare o ad ignorare la ragione morale, gli uomini politici e gli imprenditori saranno “condannati” a costruire sulla sabbia e non potranno quindi risolvere correttamente i problemi economico-sociali del nostro tempo.

 

Grandi speranze poniamo nella positiva evoluzione del processo di beatificazione di Don Sturzo. Siamo convinti che portare sugli altari il santo sacerdote di Caltagirone - grande sostenitore e testimone della moralità e della competenza di chi opera nel mondo politico ed economico - potrà contribuire a creare un esempio da seguire, un campione da imitare. Per migliorare la qualità del nostro vivere civile è di fondamentale importanza promuovere l’insegnamento di chi ha speso una vita per lasciare un concreto esempio di corretta gestione della società. Tanti “fari” di buona cultura, come lo è da sempre Don Sturzo, sono oggi offuscati da chi crede che la ragione morale sia un inutile ostacolo, anziché la vera marcia in più, sulla strada dello sviluppo economico-sociale.   

 

A tal proposito ci auguriamo che Benedetto XVI possa presto essere informato (magari attraverso la nostra rivista “Rinascimento Popolare”) del “via libera” che nel 1905 Mons. Giacomo Della Chiesa, prelato della Segreteria di Stato, diede direttamente a voce a Don Sturzo per diventare pro-sindaco di Caltagirone. E poi nel 1919 del “via libera” che Benedetto XV diede al fondatore del Partito Popolare Italiano con l’abolizione del “non expedit”. Un uomo, il Della Chiesa, che dapprima come semplice prelato della Segreteria di Stato e poi come Papa, aveva intuito il bene che un sacerdote – armato e corazzato di valori cristiani – poteva fare a diretto contatto con la politica, tanto da essere poi definito “apostolo della politica” dal Card. Camillo Ruini il 3 maggio 2002 in occasione dell’apertura ufficiale del processo di beatificazione di Don Sturzo.

 

E forse non è per puro caso che un anno fa, nel marzo 2004, il C.I.S.S. di Udine - guidato dall’infaticabile Daniela Vidoni - ha organizzato un ciclo di quattro incontri sul tema “Benedetto e Benedettini tra Medioevo ed Europa” per ricordare il contributo fornito da S. Benedetto e dal suo ordine monastico alla formazione della coscienza cristiana europea, che tanto sta a cuore all’attuale Papa.  E che proprio un anno fa, il 2 maggio 2004, lo stesso C.I.S.S. di Udine, in collaborazione con l’Abbazia Benedettina di Rosazzo, ha organizzato un convegno sul tema: “Il monachesimo come principio generativo della società”. E’ opportuno ricordare che S. Benedetto lasciò ai suoi monaci una importante raccomandazione inserita nella sua Regola: “Nulla assolutamente anteponete a Cristo”. Secondo il pensiero sturziano ciò equivale a dire che la ragione politica e la ragione economica non possono essere anteposte alla ragione morale.

 

E forse non è sempre per puro caso che lo scorso luglio il Card. Joseph Ratzinger ci ha ispirato per “Rinascimento Popolare” il titolo di copertina, “Un mondo senza Dio non ha futuro”, frase tratta dal suo discorso fatto nella Biblioteca del Senato il 13 maggio 2004 sul tema: “I fondamenti spirituali dell’Europa”. In questo discorso, fra l’altro, egli ha parlato di un problema di grande attualità: la concessione del matrimonio agli omosessuali. “Qui non si tratta di discriminazione - egli ha detto – bensì della questione di cos’è la persona umana in quanto uomo e donna, e di come l’essere assieme di uomo e donna può ricevere una forma giuridica. Se da una parte, con la semplice convivenza, lo stare assieme di un uomo e di una donna si distacca sempre più da forme giuridiche, e se dall’altra l’unione omosessuale viene vista sempre più  come dello stesso rango del matrimonio, siamo allora davanti ad una dissoluzione dell’immagine dell’uomo, le cui conseguenze possono solo essere estremamente gravi”.

 

Ebbene, per non essere complici di queste gravi conseguenze, molti sindaci di città spagnole nominati nella lista del Partito Popolare hanno di recente dichiarato che faranno obiezione di coscienza per la celebrazione di matrimoni fra omosessuali, ora consentiti dalla legge in Spagna. E’ un giusto rifiuto pronunciato da appartenenti ad un partito di vera ispirazione cristiana, un partito che ha avuto anche il buon senso di espellere dalle sue fila chi si era scagliato con parole offensive, per nulla cristiane, contro gli omosessuali.

 

In un recente editoriale (“Ripartire da Sturzo”) la Redazione di “Rinascimento Popolare” si è dichiarata a favore della creazione in Italia della “casa comune” del Partito Popolare Europeo, cioè di quel partito - immaginato per primo nel 1921 dal fondatore del PPI – che avrebbe dovuto formare una solida rete europea di uomini politici guidati dai valori cristiani, valori che Sturzo identificava nei valori naturali, ossia nei valori incardinati nella natura dell’uomo. L’elezione di Benedetto XVI può pertanto dirsi provvidenziale nella prospettiva di un duro confronto fra chi vuole difendere la dignità della persona umana e fra chi - magari in buona fede ma privo della vera Fede – rischia di portare l’uomo verso il precipizio della sua dissoluzione. In questa nuova realtà storica, densa di pericoli e di deviazioni, la promozione del pensiero sturziano – così in sintonia con quello di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI - diventa per noi del C.I.S.S. un impegno ancora più obbligato. E così pure il nostro obiettivo più importante, quello di portare felicemente a termine il processo di beatificazione di Don Sturzo per innalzare il sacerdote di Caltagirone al prezioso ruolo di guida e di protettore degli uomini politici.

 

Un pericolo da evitare (e noi possiamo fornire un importante contributo culturale per rafforzare la coerenza dei cattolici in politica) è di trasformare il Partito della Libertà - come si pensa di chiamare la casa comune dei moderati – in Partito della Licenza, licenza di aprire casinò in Sicilia per attrarre il turismo, come ha proposto il Ministro Miccichè (al quale invieremo gli articoli di Don Sturzo fortemente contrari a questa idea) o licenza di uccidere gli embrioni a fin di….bene, come vorrebbero i radicali, candidati anche loro a far parte della casa dei moderati, il che è una vera e propria contraddizione in termini (mai visti radicali moderati).

 

Ci stiamo quindi avviando verso un periodo molto interessante sotto il profilo delle possibili novità politiche. Riteniamo che il C.I.S.S. possa fornire un valido contributo per formare nel mondo cattolico una classe dirigente dalle idee più chiare e più efficaci di quelle purtroppo prevalse nei decenni in cui l’esempio e l’insegnamento sturziano furono del tutto trascurati dalla Dc. La nostra intenzione non è di fare politica (lo impedisce il nostro Statuto), ma di dare un valore aggiunto alla politica, quel valore capace di produrre risultati positivi per il bene comune, come nella sua grande concretezza Don Sturzo ha sempre cercato di fare come uomo di pensiero e di azione. 

 

E’ infine mio dovere ricordare le principali iniziative del C.I.S.S. svolte nel corso del 2004.  Il 7 febbraio il C.I.S.S. di Catania, diretto da Carlo Cittadino, ha organizzato un convegno sulla famiglia, al quale hanno partecipato diversi esperti del settore ed un folto pubblico. Il convegno è stato anche l’occasione per presentare l’Agenzia Immobiliare Sociale on-line, che ha il compito – in collaborazione con il Comune di Catania - di risolvere i problemi di emergenza abitativa delle famiglie meno abbienti.

 

Il 3 marzo il C.I.S.S. di Parma, guidato da Maria Vittoria Valdrè, ha invitato presso l’Unione Industriali il Prof. Gianfranco Morra per trattare l’importante tema “La politica tra economia e morale nell’insegnamento di Don Sturzo”. Il 27 marzo il C.I.S.S. di Asti ha organizzato una conferenza sulla Enciclica “Gaudium et Spes” su iniziativa di Marcello Figuccio, sempre sensibile ai problemi della famiglia e della difesa della dignità umana. Nei mesi di marzo e aprile il C.I.S.S. di Bari, su iniziativa di Giuseppe Sblano, ha organizzato tre incontri di studio sul tema “La politica è dialogo”. Di grande interesse gli interventi dei professori Giuseppe Vacca, Vincenzo Robles e Gaetano Veneto. Il 31 marzo il C.I.S.S. di Reggio Emilia, diretto da Gian Lauro Rossi, ha organizzato un convegno sul tema della riforma delle pensioni. Relatori: Giuliano Cazzola e Giovanni Palladino. Il C.I.S.S. di Udine, oltre ai convegni già menzionati, ha organizzato in novembre e dicembre un ciclo di conferenze sulla responsabilità sociale dell’impresa, sull’Europa a 25, sul rapporto scuola-lavoro nella prospettiva della globalizzazione e sul Compendio della dottrina sociale della Chiesa. Il 3 novembre è iniziato l’importante ciclo di sette lezioni presso la Pontificia Università Lateranense di Roma su “L’opera di Luigi Sturzo nelle Scienze Sociali”, lezioni svolte dai professori Gianfranco Morra, Marco Vitale, Umberto Chiaramonte, Eugenio Guccione, Dario Antiseri, Rocco Pezzimenti e da Mons. Michele Pennisi, Vescovo di Piazza Armerina e Presidente della Commissione Storica nominata per il processo di beatificazione di Don Sturzo. Le sette lezioni verranno raccolte in un volume curato dalla Pontificia Università Lateranense, volume che il C.I.S.S. provvederà a diffondere presso le Facoltà di Scienze Politiche delle università italiane. Il volume sarà presentato il prossimo autunno in una tavola rotonda organizzata dalla stessa Lateranense.

 

Oltre alla redazione di 5 numeri di Rinascimento Popolare per un totale di 10.000 copie, il C.I.S.S. ha promosso - in collaborazione con l’ANCI – la pubblicazione del libro di Umberto Chiaramonte “LUIGI STURZO NELL’ANCI” edito da Rubbettino. Nel corso del 2005 verranno organizzati diversi incontri di presentazione del libro, che mette in risalto il grande contributo fornito da Don Sturzo per l’autonomia amministrativa dei comuni italiani. I primi incontri: il 19 maggio a L’Aquila, il 21 maggio a Catania e a Biancavilla, il 27 maggio a Udine e il 18 giugno ad Asti.

 

Un’altra importante iniziativa per i prossimi mesi sarà la pubblicazione della seconda edizione del libro di Don Alfio Spampinato “L’economia senza etica è diseconomia” edito dal Sole-24 Ore e arricchito di un’appendice sulla eliminabilità del diritto di guerra secondo il pensiero sturziano. Altra preziosa pubblicazione per offrire al C.I.S.S. l’opportunità di diffondere le idee e le proposte di Don Sturzo su di un tema, la pace, che ovviamente sta molto a cuore a Benedetto XVI. Ai tempi di Benedetto XV esisteva il Ministero della Guerra, nome che nel 1920 Don Sturzo propose di cambiare in Ministero della Difesa. L’augurio è che l’attuale Papa possa vedere la nascita del Ministero della Difesa della Pace, come il Cappellano Militare Alfio Spampinato prevede nel commentare la lucida visione sturziana su questo fondamentale tema cristiano.

       

Non posso concludere questa mia relazione senza ricordare con un affettuoso ringraziamento il caro amico Comm. Filippo Gangere, che lo scorso dicembre - dopo 42 anni di appassionato e intelligente lavoro dedicato al C.I.S.S. (di cui 22 come Segretario Generale) - ha lasciato la sua carica, mantenendo tuttavia quella di Direttore Responsabile della nostra rivista “Rinascimento Popolare”. Filippo può considerarsi la memoria storica della nostra Associazione, essendovi entrato sin dall’inizio, e continuerà certamente a fornirci una valida collaborazione e preziosi consigli per il futuro. Il suo “testimone” come Segretario Generale è stato raccolto dall’Avv. Paolo Arquilla, sino allo scorso dicembre responsabile del C.I.S.S. in Abruzzo, una regione che negli ultimi anni ci ha fornito un gran numero di soci, grazie alla sua efficace opera di promozione. Paolo si dedicherà in particolare allo sviluppo dell’attività formativa dei giovani attraverso un collegamento più stretto con le scuole e con le università, con l’obiettivo ambizioso di realizzare un giorno una università intestata a Luigi Sturzo, dove si possa meglio approfondire il vasto pensiero sociologico, politico ed economico di questi, obiettivo purtroppo mancato dall’Istituto Luigi Sturzo dal 1961 sino ad oggi.

                                                                                                      

                                                                                                        Giovanni Palladino

         

         CONTO ECONOMICO DEL C.I.S.S. PER L’ESERCIZIO 2004

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ENTRATE

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QUOTE ASSOCIATIVE       EURO 15.593,65

INTERESSI BANCARI              “             15,31

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TOTALE                                       “      15.608,96

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     USCITE

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SPESE TIPOGRAFICHE                              EURO  15.774,00

SPESE POSTALI                                                “             639,00

PUBBLICITA’                                                     “            420,00

SPESE C/C POST. E IMPOSTA DI BOLLO   “            169,78

COMPETENZE BANCARIE                             “              17,84

                                                                           =============

TOTALE                                                               “        17.020,62

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PERDITA D’ESERCIZIO: EURO 1.423,39

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                      DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DEI SOCI

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                                  N°. SOCI          QUOTE ASSOCIATIVE

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LAZIO                            28                            6.205,00

LOMBARDIA               31                             1.726,65

ABRUZZO                     30                            1.450,00

EMILIA-ROMAGNA   23                            1.450,00

PUGLIA                         18                                850,00

SICILIA                          21                               825,00

FRIULI V.G.                  15                               725,00

TOSCANA                      13                              652,00

PIEMONTE                    12                              600,00

VENETO                         10                              500,00

CAMPANIA                     5                               225,00

UMBRIA                           2                               110,00

TRENTINO                      2                               100,00

LIGURIA                          2                               100,00

CALABRIA                      2                                 75,00

                                      ====                         =======

TOTALE                      214                           15.593,65

   

       RELAZIONE DEL COLLEGIO DEI REVISORI CONTABILI

        SUL CONTO ECONOMICO DEL C.I.S.S. PER L’ESERCIZIO 2004

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1.     Il Collegio dei Revisori Contabili, nel corso dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2004, ha svolto l’attività di vigilanza prevista dallo Statuto del C.I.S.S. ed ha provveduto all’effettuazione delle relative verifiche.

2.     Nel corso dell’esercizio il Presidente del Collegio è stato periodicamente informato sull’andamento della gestione sociale.

3.     Il Collegio dei Revisori Contabili  non ha riscontrato operazioni atipiche e/o inusuali.

4.     Al Collegio non sono pervenute denunce e/o esposti, né sono stati richiesti particolari pareri.

5.     Il Presidente del C.I.S.S. ha comunicato per tempo il rendiconto economico dell’Associazione relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2004 ed il Collegio dei Revisori Contabili  lo ha esaminato secondo i principi ed i criteri della revisione contabile. In conformità a tali principi e criteri, la revisione è stata pianificata e svolta al fine di acquisire ogni elemento necessario per accertare se il rendiconto sia viziato da errori significativi e se risulti, nel suo complesso, attendibile. Il procedimento di revisione ha compreso l’esame, sulla base di verifiche a campione, degli elementi probativi a supporto dei saldi e delle informazioni contenuti nel rendiconto stesso, nonché la valutazione dell’adeguatezza e correttezza dei criteri contabili utilizzati e della ragionevolezza delle stime effettuate dal Consiglio Centrale del C.I.S.S. . Si ritiene che il lavoro svolto fornisca una ragionevole base per l’espressione di un corretto giudizio professionale.

6.     Si attesta, inoltre, che il C.I.S.S. non ha personale dipendente né immobili di proprietà. Con riferimento alle disposizioni di legge vigenti e allo Statuto dell’Associazione, si prende atto e si concorda con quanto effettuato nel corso dell’esercizio dal Consiglio Centrale per il raggiungimento degli scopi associativi.

7.     Il Collegio dei Revisori Contabili attesta che il rendiconto dell’esercizio 2004, corredato della relazione del Presidente del C.I.S.S., corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili e pertanto esprime parere favorevole alla sua approvazione.

 

Il Collegio dei Revisori Contabili

 

 

Giorgio Schiavone

 

Rossana Falvo