Ministero per gli Italiani nel Mondo

 

COMUNICATO STAMPA

 

Problema immigrazione: il Ministro per gli Italiani nel Mondo propone investimenti europei in Africa

 

TREMAGLIA PROPONE UN PIANO DI INVESTIMENTI EUROPEI A LUNGO TERMINE PER DARE LAVORO A 20 MILIONI DI AFRICANI NELLA LORO TERRA.

 

Il Ministro per gli Italiani nel Mondo Mirko Tremaglia rilancia la necessità da lui più volte evidenziata di convocare una Conferenza internazionale alla quale partecipino tutti i Paesi del Mediterraneo e quelli della Unione Europea per affrontare l’ormai improcrastinabile problema dell’immigrazione clandestina. E’ un problema che va affrontato alla radice, dice Tremaglia: “fin quando esisterà squilibrio occupazionale e demografico tra la sponda sud e la sponda nord del Mediterraneo, tra l’Africa e l’Europa, i flussi d’immigrazione non cesseranno” e chiede di dare attuazione alla risoluzione da lui presentata e approvata da 127 Paesi, il 14 ottobre del 1995 a Bucares, che prevede un piano trentennale di investimenti in Africa finanziato dalla Comunità europea, con l’obiettivo di dare lavoro a 20 milioni di Africani nella loro terra.  Una politica di sviluppo e non più meramente assistenzialista. Tremaglia ricorda che quella risoluzione, presentata anche durante il Semestre Italiano in UE, è contenuta nella relazione introduttiva della “Bossi-Fini” approvata  dal Parlamento Italiano.  “Non si capisce perché – continua il Ministro per gli Italiani nel Mondo - non sia stata data esecuzione all’importante progetto, nonostante sia stato più volte richiamato proprio dal sottoscritto a nome dell’Italia” e “faccio appello, innanzi tutto, al Governo italiano, perché faccia propria questa richiesta con la convocazione della Conferenza a Malta, come da me proposto, o altrove, per elaborare le necessarie politiche di sviluppo di lungo periodo”. Una stima demografica che va dall’87 al 2015  prevede  che la popolazione dell’Unione Europea  aumenti di 13 milioni di unità e che quella dei Paesi rivieraschi del Sud raggiunga invece i 170 milioni di abitanti. “È  chiaro che se non risolviamo questa situazione, l’”invasione” dell’Europa diventerà inarrestabile”, con  le tristemente note ripercussioni sulla criminalità organizzata e non”. “Non bisogna dimenticare che l’accoglienza è un fatto di umanità e di civiltà, ma è necessario risolvere il problema di fondo rendendo vivibile la loro Terra affinché questi disperati non siano costretti ad abbandonarla”, conclude Tremaglia.

Roma 28 ottobre 2005