Ministero per gli Italiani nel Mondo

 

 

COMUNICATO  STAMPA

 

 

 

TREMAGLIA: CHI CHIEDE IL RINVIO

DELLE ELEZIONI ALL’ESTERO COMPIE

UN ATTO DI FOLLIA INCOSTITUZIONALE

 

DICHIARAZIONE:

 

“Chi chiede il rinvio delle elezioni all’estero compie un atto di follia incostituzionale. Ricordo che è la Costituzione a stabilire che dei 630 Deputati della Camera, 618 vengano eletti dagli elettori residenti in Italia e 12 dagli Italiani residenti all’estero; così come dei 315 Senatori elettivi, 309 vengano eletti in Italia e 6 dagli Italiani residenti all’estero – vedi artt. 48, 56 e 57 della carta Costituzionale –.

È impossibile quindi uno slittamento dell’esercizio di voto dei nostri connazionali all’estero. Per la realizzazione di questa assurda ipotesi occorrerebbe una modifica di carattere costituzionale.

Nego inoltre nella maniera più decisa che esistano ancora ostacoli organizzativi per il voto dei nostri connazionali all’estero; quelli che esistevano sono stati rimossi o sono in via di risoluzione. Anche i nostri uffici consolari sono stati attrezzati e messi in condizione di fronteggiare i relativi adempimenti.

Se per ipotesi il Sottosegretario Stefano Stefani non facesse riferimento ad uno slittamento del voto dei nostri connazionali all’estero, bensì ad un rinvio dell’esercizio del diritto di voto da parte dei nostri connazionali oltre le XV legislatura, sarebbe anch’esso un maldestro tentativo incostituzionale, che violerebbe l’ormai acclarato principio che i nostri connazionali all’estero possano e debbano esercitare il diritto di voto dalla loro residenza estera e per i loro candidati. È superfluo quindi ricordare che questi principi sono costituzionalmente sanciti dagli artt. 48, 56 e 57”.

 

On. Mirko Tremaglia

 

Roma, 21 settembre 2005