Ministero per gli Italiani nel Mondo
Tremaglia: “E’ inammissibile che per i militari
all’estero non sia stato ancora previsto il voto”. Occorrono seggi speciali e il voto per corrispondenza
Alle prossime elezioni politiche i militari che si trovano all’estero, impegnati in missioni di pace, devono essere messi in grado di esprimere il proprio voto, come tutti gli altri cittadini italiani.
E’ inammissibile che ciò non sia ancora previsto dalle normative vigenti. Si tratta di un diritto sacrosanto del quale non deve essere privato chi, a rischio della propria vita, serve la Patria per fini alti e nobili. A tale scopo occorre prevedere e organizzare la costituzione di seggi presso i reparti militari e inviare poi, per corrispondenza, le schede in Italia affinché vengano scrutinate nelle sezioni elettorali presso i comuni di residenza degli elettori. In questo modo si consentirà l’espressione del voto a questa categoria, che conta all’estero circa 11mila presenze e che tanto è cara al cuore di tutti gli italiani.