Ministero per gli Italiani nel Mondo

 

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

Foibe: Tremaglia risponde al Presidente croato

 

“Affermazioni di Stjepan Mesic

frutto dell’odio etnico e ideologico nato dal comunismo”

 

Con questi presupposti la Croazia come può entrare nell’Unione europea

 

«Leggendo le affermazioni di Stjepan Mesic sulla tragedia delle Foibe mi è sopraggiunto una grande e profondo senso di tristezza. Perché quelle parole dimostrano ancora una volta la persistenza in Croazia di un odio profondo nei confronti della minoranza italiana»: così il Ministro per gli Italiani nel Mondo Mirko TREMAGLIA commenta le affermazioni in cui il Presidente croato ha definito la fiction Rai “Il cuore nel pozzo” «una falsificazione della storia stessa».

«Sono talmente deluso – prosegue Tremaglia – da non riuscire ad essere arrabbiato. Per una persona come me che ha sognato per tutta la vita la  pacificazione storica, affermazioni del genere rappresentano una doccia fredda sulle mie speranze in un futuro senza più odi e incomprensioni tra popoli. La verità deve diventare la stella polare per ogni rilettura storica di quei tragici avvenimenti». Al Presidente croato Stjepan Mesic che afferma che “molti degli uomini delle foibe, hanno loro stessi commesso crimini in Slovenia e Croazia”, Mirko Tremaglia risponde: «Verrebbe voglia, proprio per non gettare benzina sul fuoco delle polemiche, di utilizzare le parole scritte da Walter Veltroni in occasione della sua ultima visita a Trieste: Persino per Veltroni “nessun rancore storico, nessuno spirito di vendetta può giustificare quel che avvenne e il modo barbaro in cui avvenne. Ad alimentare l'espansionismo nazional-comunista di Tito fu un intreccio perverso di odio etnico, nazionale e ideologico”. Ho paura – dice Tremaglia – che le parole di Stjepan Mesic siano la prova che l’odio etnico e ideologico nato dal comunismo sia ancora vivo e presente nella società croata. E allora – conclude il Ministro – mi chiedo come con questi presupposti di odio profondo nei confronti di una minoranza la Croazia possa veramente entrare nell’Unione europea».

 

 

Roma, 25 marzo 2005