Ministero per gli Italiani nel Mondo

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

Il Ministro per gli Italiani nel Mondo rilancia l’attuazione

del piano trentennale di investimenti in Africa

 

MIRKO TREMAGLIA: <SI’ AGLI AIUTI IN LIBIA

PER AFFRONTARE L’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA

 E AIUTARE I PAESI PIU’ POVERI DEL MEDITERRANEO>

 

 

Tecnologia e posti di lavoro da creare in Libia per affrontare il problema dell’immigrazione clandestina e aiutare così i Paesi più poveri del Mediterraneo: la richiesta avanzata dal ministro dell’economia libico Abdelkader Elkher trova il pieno sostegno del Ministro per gli Italiani nel Mondo, on. Mirko Tremaglia, che attraverso una risoluzione approvata il 14 ottobre del 1995 a Bucarest da 127 Paesi, aveva chiesto un piano trentennale di investimenti europei in Africa. Ora che questo progetto è diventato una formale richiesta di aiuto di un Paese africano all’Europa e alla luce della fine dell’embargo imposto alla Libia, Tremaglia sottolinea che <il progetto che prevede di dare lavoro a 20 milioni di Africani nella loro terra, diventa prioritario>. <Nell’agosto scorso – ricorda il Ministro per gli Italiani nel Mondo – ho chiesto al commissario europeo Rocco Bottiglione – che condivide la mia impostazione - di convocare una conferenza internazionale a Malta alla quale partecipino tutti i Paesi del Mediterraneo e quelli della Ue per affrontare il problema dell’immigrazione clandestina. Al di là delle giuste proposte del Ministro dell’Interno Pisanu, che chiede di creare centri di accoglienza all’estero impegnando l’Europa, credo che il problema vada affrontato alla radice, tenendo conto di una verità assoluta: lo squilibrio occupazionale e demografico tra la sponda sud e la sponda nord del Mediterraneo, tra l’Africa e l’Europa. Se noi non risolviamo questa situazione, l’’invasione’ dell’Europa diventerà inarrestabile”. <Ha dunque ragione Elkher  - continua Tremaglia - quando afferma che i Paesi da cui partono i clandestini rappresentano la prima linea di difesa per i Paesi industrializzati e che occorre, quindi, investire in piani di cooperazione che blocchino definitivamente questo esodo. Insisto – conclude il Ministro - nel chiedere che l’Europa adotti responsabilmente questa politica dell’immigrazione>.

 

Roma, 28 settembre 2004