Due valige legate con lo spago, una cassapanca, una cesta piena di oggetti ammucchiati con il cuore: una bambola, una vecchia caffettiera, un colapasta, una padella di rame, un cucchiaio, qualche mela, qualche straccio… Al centro, l’amara maschera di Pulcinella che morde il suo pane nero. E’ tutto il tesoro che l’emigrante anni 30 portava con sé verso il sogno americano.
E’ questa la superba e accorata scultura in bronzo del m° Gennaro Sguro, napoletano di origine, cosmopolita per mestiere, casertano d’adozione. Le sue opere sono di respiro mondiale e ora è anche questa è in partenza, destinazione New York. E’ il monumento agli emigranti. Gennaro Sguro lo ha plasmato nel bronzo caricandolo di tutte le sofferenze e le attese dei tanti nostri padri che furono emigranti. Quella si diceva “emigrazione obbligata” e non era diversa da questa che oggi vediamo in arrivo nelle nostre terre. A quella gente nostra, che con le seconde e terze generazioni ha anche conquistato posti di rilievo negli U.S.A., il nostro Paese finalmente oggi presta il dovuto riconoscimento attraverso il neo Ministero degli Italiani all’Estero, del quale è titolare il Ministro Tremaglia.
Gennaro Sguro non è solo un artista, ma è anche il presidente dell’Associazione Internazionale di Apostolato Cattolico (AIAC), che a Caserta fa parte del Coordinamento delle Associazioni Casertane. L’AIAC si compone di cinque Dipartimenti: Commissione Etica Internazionale Scientifica Medica Farmaceutica, responsabile prof. Giulio Tarro, Consulta Laica Internazionale con il dott. Pasquale Marino, Movimento Etico Mondiale con il dott. Michelangelo Riemma, Difesa della Vita con la dott. Anna Giordano, Movimento Etico Cattolico con padre Diodato M. Fasano. Il credo dell’Associazione si ispira al pensiero di don Luigi Sturzo. Ecco perché quelle valige legate dallo spago, poggiate a terra, sul bordo dell’oceano, non dicono solo la storia dell’emigrante ma anche la tragedia del suo cuore. Gennaro Sguro l’ha fatta rivivere nel corso della conferenza stampa tenutasi al Circolo della Stampa di Napoli in presenza di molti esponenti del mondo della cultura e l’ha riproposta dal vivo nella presentazione-spettacolo di sabato 5 marzo 2005, al Teatro Sannazzaro di Napoli, dove sono confluiti anche molti casertani.
Tra questi il poeta Pasquale Fiano, nostro collaboratore e autore di una commovente poesia dal titolo “Strata facenno”. E’ la storia dell’emigrante e Pasquale Fiano, improvvisatosi fine dicitore di se stesso sul palco del Sannazzaro, l’ha recitata emozionandosi e emozionando il folto pubblico in sala. La serata è iniziata con la proiezione di un significativo documentario sugli emigranti e sulla lavorazione in laboratorio dell’opera di Sguro fino al prodotto finale. Dopo gli interventi di alcune personalità presenti, tra le quali il giornalista Sergio De Gregorio, presidente dell’Associazione Internazionale Italiani nel Mondo, è stato eseguito il concerto “Napoli nel Mondo” dal m° Gino Accardo con il suo gruppo musicale “’O sole mio”. Le canzoni napoletane più belle, quelle che hanno segnato la storia della gente del sud, proposte con la chitarra e l’impareggiabile voce di Gino Accardo.
L’opera scultorea di Gennaro Sguro sarà a breve presentata anche a Caserta, dove il maestro opera già da alcuni anni, inseguendo un sogno: la costituzione della Casa Mondiale Etica della Cultura.
Anna Giordano