Ministero per gli Italiani nel Mondo

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

Giorno del ricordo: convegno mondiale degli esuli

 Tremaglia “I dimenticati di ieri

sono tornati al centro del dibattito”

 “Ringrazio i triestini: mai tanti applausi e tante ovazioni. Ora dobbiamo continuare”

 

 

Il giorno dopo il Convegno Mondiale degli Esuli che si è tenuto a Trieste, il Ministro per gli Italiani nel Mondo, On. Mirko Tremaglia commenta il grande successo dell’iniziativa: “La giornata di ieri a Trieste è di quelle che mi rimarrà nel cuore per tutto il resto della mia vita. Non mi aspettavo tanta partecipazione e tanto affetto. E’ per questo che sento il dovere di ringraziare con tutto me stesso i tanti connazionali che sono arrivati a Trieste da tutto il mondo: dall’Argentina, dal Brasile, dall’Uruguay, dall’Australia, dagli Stati Uniti, dal Canada, dal Sudafrica, dall’Europa… Senza ovviamente dimenticare le associazioni di esuli che tanto hanno contribuito alla splendida riuscita dell’evento che non è esagerato definire storico. Li ringrazio per la gioia che mi hanno regalato con il loro abbraccio collettivo: nella mia lunga esperienza politica mai avevo ricevuto tanti applausi e tante ovazioni. Un abbraccio a me e alla loro madre patria che dimostra come la battaglia per la pacificazione nazionale dovesse essere combattuta: senza i nostri sforzi – conclude Tremaglia - non saremmo infatti mai arrivati a questo punto di svolta: i dimenticati di ieri sono oggi tornati al centro del dibattito culturale e politico.”.

“Dopo la giornata di Trieste, dopo il Teatro Verdi colmo di tricolori e la parata in piazza Unità, dopo i messaggi arrivati da tutti gli esponenti politici e istituzionali, dopo tanta attenzione da parte della stampa, gli esuli di Fiume, Istria e Dalmazia non saranno più considerati italiani di serie b. E’ questa la nostra vittoria più bella: la politica dell’italianità è riuscita a vincere riportando al centro i diritti di chi non ha avuto diritti per troppo anni. E su questo fronte la battaglia certo non è conclusa. Ora dobbiamo continuare”.

 

 

venerdì 11 febbraio 2005