250.000.000  di  bambini al mondo vengono sfruttati quotidianamente nella quasi totale INDIFFERENZA. Tu cosa hai deciso di fare?

 

Vi racconto la mia breve Vita

Sono nato nel 1983 a Muridke (Pakistan), sono morto il 16 aprile 1994 a Lafore in Pakistan perché difendevo l’infanzia. Avevo quattro anni, quando mio padre per miseria, mi vendette come schiavo ad un fabbricante di tappeti, in cambio di 12 dollari. Lavoravo per più di dodici ore al giorno, picchiato, sgridato e incatenato al mio telaio. Sono stato  costretto per più di sei anni a lavorare al telaio per una rupia al giorno, circa 55 lire. Nel 1992 con altri bambini uscii di nascosto dalla fabbrica di tappeti per assistere alla giornata della libertà, organizzata dal Fronte di Liberazione dal Lavoro Schiavizzato (Bllf). Decisi di raccontare la mia storia durante la conferenza. Il mio discorso fece scalpore e fu pubblicato il giorno dopo dai giornali locali. Con l’aiuto di un avvocato del Bllf scrissi una lettera di dimissioni che presentai al mio ex padrone. Conobbi Eshan Ullah Khan, leader del Bllf. Tramite lui cominciai a raccontare la mia storia sui teleschermi di tutto il mondo: divenni presto simbolo e portavoce del dramma dei bambini lavoratori. Partecipai a numerosi convegni sullo sfruttamento minorile. Nel 1994, quando avevo 11 anni, andai a Stoccolma e raccontai la mia storia in una conferenza mondiale sull’infanzia. A Boston ricevetti un premio dalla Reebook e una borsa di studio da una Università americana. Il 16 aprile 1994, domenica di Pasqua, la mafia dei tappeti mi ha sparato a bruciapelo mentre correvo in bicicletta nella mia città natale Muridke, con i cugini Liaqat e Faryad. Avevo solo 12 anni e un GRANDE SOGNO: “LIBERARE I BAMBINI DEL MONDO DALLA SCHIAVITU’” e spero che la mia morte possa insegnare agli adulti l’ETICA dell'AGIRE ed il RISPETTO alla VITA.

 

Iqbal Masih

 

PER RICORDARLO COME NOBILE ESEMPIO GLI ABBIAMO DEDICATO

IL  PREMIO INTERNAZIONALE SOLIDARIETà "IQBAL MASIH"

SOLIDARITY AWARD IQBAL MASIH - VI EDIZIONE