RELAZIONE DI GENNARO SGURO PRESIDENTE DELL’A.I.A.C., AL CONVEGNO:
“LO SCENARIO DELLA RESPONSABILITA’
SOCIALE DELL’IMPRESA IN ITALIA E NEL MONDO” - ROMA, 8 ottobre 2002.
Sono Gennaro SGURO Presidente dell’Associazione Internazionale di
Apostolato Cattolico, fondata dall’economista e compianto fratello il Dr.
Mario FOLIGNI. Quest’anno festeggiamo il 30° anniversario di vita e di
attività svolte sempre alla ricerca ed alla concreta azione per
l’affermazione del BENE COMUNE, ispirati dai nobili insegnamenti di Don Luigi
Sturzo di cui è attivo da sempre il nostro “Centro Studi Luigi Sturzo”
. Negli ultimi cinque anni di attività, l’A.I.A.C. ha creato due
importanti dipartimenti, la Consulta Laica Internazionale di cui è presente in
sala il Direttore responsabile il Dr. Pasquale MARINO e la “Commissione Etica
Internazionale Scientifica Medica Farmaceutica” di cui è responsabile
scientifico il virologo Prof. Giulio TARRO. Questa breve premessa è opportuna
per capire il nostro continuo impegno nel SOCIALE ed il cercare attraverso lo
studio delle varie problematiche esistenziali tutte le concrete e possibili
soluzioni. Ringrazio particolarmente l’Ing. Luca VALLI Direttore del C.I.S.E.
che ci ha voluti quali componenti del Comitato Scientifico del Network Lavoro
Etico. Noi siamo particolarmente attenti allo scenario della responsabilità
sociale dell’impresa in Italia e nel mondo, siamo certi che è questo uno tra
i nodi iniziali da sciogliere. Un intreccio basato molto spesso solo da
irragionevoli motivi di profitto, che nel tempo hanno generato nei mutamenti
geopolitici-economici, un pericoloso gioco di incontro-scontro di Civiltà,
l’undici settembre 2001 ci insegna. Tra i motivi, vi è
una GLOBALIZZAZIONE senza una ANIMA, che quasi ciecamente, non tiene
conto delle numerose indicazioni storiche e che rischia
nel tempo di impoverire la stessa economia mondiale. Per noi è
prioritaria la questione del LAVORO MINORILE, che mortifica ciascuno di noi e la
dignità etica dei naturali principi della vita. Soprattutto l’infanzia, dati
parziali dell’Unicef ci dicono di essere 250.000.000 i bambini schiavizzati,
molto spesso con il consenso dei loro genitori poveri. Desidero ricordare IQBAL
MASIH, ragazzo pakistano che aveva quattro anni quando suo padre decise di
venderlo come schiavo a un fabbricante di tappeti per 12 dollari. Fu l’inizio
di una schiavitù senza fine, poiché l’interesse del cosiddetto prestito
ottenuto in cambio del lavoro non fecero che accrescere il debito. Un
giorno del 1992 Iqbal insieme ad altri bambini uscirono dalla fabbrica di
tappeti per assistere alla celebrazione della giornata della libertà
organizzata dal Fronte di Liberazione dal Lavoro schiavizzato.
Per la prima volta sentì parlare di diritti e dei bambini che
vivono in condizioni di schiavitù. Decise di raccontare la sua storia,
improvvisò un discorso che fece scalpore, successivamente ripreso da diversi
giornali del luogo. Pensò di non tornare più in fabbrica ed aiutato da un
avvocato preparò una lettera di dimissioni al suo ex padrone. Diversi furono le
sue partecipazioni a convegni in Asia, a Stoccolma e a Boston, il suo sogno era
di diventare da grande un avvocato e lottare perché i bambini non lavorassero.
Incomincia a studiare senza interrompere il suo civile impegno, ma
la sua storia e il suo sogno di libertà furono brevi. Il 16 aprile 1995 gli
spararono a bruciapelo mentre correva in bicicletta, certamente fu un complotto
della mafia dei tappeti. Unico e triste esempio il suo, che ci ha imposto di non
dimenticarlo, soprattutto per ricordare a noi adulti che questi ragazzi sono
SCHIAVI DEI GIOCHI DEGLI ALTRI. Lavoro minorile purtroppo ancora presente anche
in Italia ed in particolare nel Mezzogiorno. Infatti per lui abbiamo istituito
il “PREMIO INTERNAZIONALE SOLIDARIETA’ IQBAL MASIH” di cui recentemente si
è chiusa la IV edizione ed a lui abbiamo dedicato il MARCHIO “STOP CRIMES!
AGAINST CHILDREN, un’immagine per identificare la produzione senza lo
sfruttamento del lavoro minorile. Anche per questo ci sentiamo particolarmente
legati alla SA8000 e siamo grati alla SAI per il suo prezioso lavoro svolto nel
mondo per un’efficace sensibilizzazione. Mi piace ricordare quando due anni fa
ebbi modo d’incontrare a Roma il suo Direttore Esecutivo la Signora EILEEN
KOHL KAUFMAN e di avere cercato con
lei una collaborazione di intenti. Per
noi sono indispensabili il confronto e lo scambio delle varie e diverse
esperienze, poiché riteniamo che servano a migliorare ed a sviluppare i
processi di cambiamento, cercando di partire sempre da ciò che unisce e non
divide, poi tutto diventa più
possibile. Consideriamo pertanto un dovere culturale
e quindi eticamente giusto il prodigarci a divulgare la SA8000 che non a
caso è presente anche nel numero di settembre del nostro periodico “IL
RIFLETTERE”. Il nostro è solo un modesto impegno basato sulla convinzione
sturziana che non vi può essere LIBERTA’ senza VERITA’. Grazie.