BENEVENTO – ARPAIA

ANTONIO PISCOPO

Preservare i conventi ed i luoghi sacri, attraverso progettualità mirate ed interistituzionali. Ecco quanto è principalmente emerso dalla conferenza su “Valorizzazione ambientale e sviluppo etico del territorio” organizzata dall’Associazione Internazionale di Apostolato Cattolico, e che si è tenuta ad Arpaia. Un incontro al quale sono intervenuti insieme al presidente Gennaro Angelo Sguro, i vertici dell’Aiac, il sindaco Giuseppina Zampiello e, per la direzione regionale del Miur Campania, il dottor Bruno Palmieri, per illustrare un progetto per l’istituzione di una scuola di arti e mestieri, nel convento francescano di Arpaia. Un progetto ambizioso che va a legarsi con quello già partito in provincia di Caserta, dove si sta procedendo attraverso il coordinamento delle associazioni casertane, alla salvaguardia del patrimonio di spiritualità ed arte, di cui sono pregni i conventi disseminati sul nostro territorio. Nello specifico, la struttura di Arpaia chiusa da qualche anno ai conventuali ed ai fedeli, farebbe da capofila per la realizzazione di una progettualità interistituzionale, in territorio sannita, sia per la sua composizione strutturale che per quella geografica e quindi logistica. Il manufatto, infatti, è ubicato alla confluenza delle province di Caserta e Benevento. Dal convegno è emersa la volontà precipua di creare una interconnessione tra le esigenze spirituali e quelle pratico-sociali della nostra società, rispettando i dettami dell’etica sociale. “Noi ricercatori – ha affermato l’oncologo Giulio Tarro e responsabile della Commissione etica internazionale scientifica medico farmaceutica – siamo convinti del progresso della ricerca che possa cambiare l’etica della cultura. Non possiamo affidarci ai talk-show televisivi. Anche ad Arpaia si potrebbe perciò, creare una struttura di ricerca, ed altro, come avvenuto in Toscana ed in Umbria”. A Tarro che ha donato al sindaco della città, una pubblicazione redatta dai francescani di assisi, su simili iniziative già in atto, ha fatto eco la professoressa Anna Giordano, segretario generale del dipartimento Aiac Difesa della Vita, che ha spiegato come un “filo rosso può legare più realtà. Ma, è importante ristrutturare le nostre radici – ha detto – per tirar fuori l’orgoglio dell’appartenenza, giacchè abbiamo tutti originalità religiose specifiche”. Altresì Giordano ha sottolineato l’importanza di “riscoprire la funzione storica di questi grossi manufatti per non favorirne il degrado. Dal convento giunge il viatico ora et labora, essendo un tempo, questi, antichi laboratori ed uniche scuole esistenti”. Laboratori che sono già tornati nelle scuole con la riforma Moratti. Ma, come ha evidenziato il dirigente del Miur Campania Bruno Palmieri, tali progetti hanno validità allorquando entrano in un discorso di interattività istituzionale. “Credo molto – ha egli affermato – nei protocolli d’intesa che si possono trasformare in operatività e traslazione anche con il Comune di Arpaia”. Palmieri ha poi rimarcato che, insieme alla scuola, “occorre creare una rete tra più soggetti istituzionali, e proporre fra questi, una carta deontologica che comprenda la tutela dell’ambiente, il rispetto della vita, la salvaguardia dei valori etici. Quindi, una progettualità che tenga conto delle esigenze del territorio. All’uopo potrebbe nascere un osservatorio all’interno della struttura conventuale di Arpaia che diventerebbe un punto di riferimento per l’intero territorio campano”. Questo è l’impegno ed il sostegno che il Miur Campania intende dare attraverso il dottor Palmieri, alla battaglia per la riapertura del convento. “E’ una battaglia basata su delle idee – ha evidenziato la giornalista Maria Tangredi moderando e presentando il convegno, ed  intervenuta anche come direttore provinciale di Benevento del dipartimento Difesa Vita – che si ispirano ad alti principi etici, morali e civili, ed in cui l’Aiac crede fermamente. L’apostolato crede nella diffusione di queste idee che significano sviluppo concreto e fattivo del Mezzogiorno”. Un progetto dunque, di alto livello quello presentato dall’Apostolato Cattolico del maestro Sguro, “soprattutto perché – ha precisato quest’ultimo – prevede una autentica formazione dei giovani in diversi settori. E’ un progetto in piena sintonia con la dottrina sociale della Chiesa, per sottrarre concretamente, i giovani dai mali e dalle sterili tentazioni esistenti oggi, e per promuovere un autentico sviluppo della cultura della legalità, che non può realizzarsi senza la dignità del lavoro”. Sguro ha fortemente sottolineato che “i conventi sono patrimonio indiscutibile e, non vogliamo perciò vederli trasformati in alberghi. Quando c’è un convento abbandonato, chiuso, le vocazioni non possono arrivare.  Diverse parrocchie, per vari motivi, non sempre funzionano bene. La Chiesa è un posto sacro – ha ribadito Gennaro Sguro – purtroppo spesso viene gestita da preti sprovveduti”. I conventi per il dottore Pasquale Marino, direttore della Consulta Laica Internazionale, “possono essere luoghi dove poter far rinascere l’arte dell’antica erboristeria e discutere di erbe officinali, ricordando cosa erano in grado di fare i frati in questi antichi luoghi”. Il dottor Michelangelo Riemma, pedagogista e presidente del Movimento Etico Mondiale, nel suo intervento ha invece, ricordato l’importanza di coniugare l’agire politico con la solidarietà sociale. “Il convento di Arpaia potrebbe diventare il faro – egli ha detto – di questa volontà di agire per il bene comune, sul territorio, atto ad illuminare i malesseri sociali. Perciò, è auspicabile che il convento diventi una risorsa. Una struttura che possa favorire una formazione etica e morale di questo territorio, ma anche opportunità di salvezza per altre comunità”. Il saluto dell’amministrazione comunale è stato dato dal sindaco Zampiello.