Nel convegno dell’Apostolato riflettori sull’aumento dei casi di neoplasie «Sui tumori dati discordanti» Per i medici di base la Asl sottovaluta il fenomeno
Montesarchio. «Spero che il mio grido
sopravviva alla mia tomba». Così diceva don Luigi Sturzo, così ha ricordato il
M/° Gennaro Sguro Presidente dell’A.I.A.C., aprendo i lavori del convegno di
studio sull’inquinamente ambientale e per l’auspicata azione politica rivolta al
bene Comune. E questa potrebbe essere la voce di chi se ne è andato a causa di
qualcuno che non ha tutelato la sua salute. Un grido di dolore raccolto
dall’Associazione Internazionale di Apostolato Cattolico e dai suoi dipartimenti
che è sceso in campo a Montesarchio, con i suoi uomini migliori per scrollare
dal sonno profondo le coscienze di chi fa politica ed è preposto alla tutela
della salute pubblica, pienamente sostenuta e condivisa da Mons. Votino. Tutto
questo in un momento contingente, in cui, a detta di molti, un dissennato uso
del territorio ha causato e sta causando troppe morti per patologie
neoplastiche, stando anche ad una recente denuncia dei medici di base. La
problematica è stata affrontrata in tutti i suoi aspetti e nella sua totale
complessità, nel convegno promosso dall’Apostolato Cattolico tenutosi nella
biblioteca comunale di Montesarchio. Tema della conferenza era infatti, proprio
la «Difesa della vita attraverso la prevenzione sanitaria nello svilupo etico
del territorio»; un argomento sul quale sono intervenuti il professore Giulio
Tarro, primario di virologia dell’ospedale Cotugno di Napoli nonché responsabile
scientifico del Ceism Italia, il quale nella sua disamina ha posto l’accento in
modo probante, sulla prevenzione e sulle cause di formazioni neoplastiche,
provenienti dal fumo ma sempre più spesso da una errata alimentazione, o da
un’alimentazione costituita da prodotti biologicamente insicuri, se non
addirittura inquinati. Tarro non ha mancato di rimarcare l’importanza della
prevenzione sanitaria, evidenziando anche che, spesso, «alla base di molte
patologie causa di morte, vi è in realtà, un tumore».
Alle parole di Tarro hanno fatto eco quelle dell’oncologo Giovanni Campobasso
che ha evidenziato, come proprio sul ”caso Montesarchio” vi sia discordanza fra
i dati forniti dalla Asl e quelli in possesso dei medici di base sui casi di
cancro. Le risposte politiche le ha invece date il sindaco di Acerra,
Michelangelo Riemma che ha ricordato quanto vissuto dalla sua città per evitare
la realizzazione di discariche e del termovalorizzatore che ha definito ”termodistruttore”.
Riemma ha sottolineato anche la trasversalità politica che esiste su alcuni
problemi e su chi gestisce oggi la questione rifiuti e smaltimento. Non ha poi
mancato poi di evidenziare il nesso tra la qualità vita e le patologie
neoplastiche. «Ad Acerra - ha detto - vi è un alto picco di mortalità per
cancro, dovuto, stando anche ai dati dell’Asl Na4, alla presenza di agenti
inquinanti e latte alla diossina, nonostante diverse ordinanze di abbattimento
di capi di bestiame». Diversi i punti sui quali si è soffermato Riemma, dalla
questione rifiuti all’educazione dei cittadini anche sulla raccolta
differenziata, partendo dalle scuole. Poi ha ricordato che «il ruolo della
politica è soprattutto quello di saper ascoltare e comprendere le esigenze e le
istanze della comunità, al fine di agire per dare risposte e fiducia ai
cittadini, ricordando opportunamente che da Sindaco, per sua libera ed etica
scelta, percepisce uno stipendio mensile di 1.800.000 di vecchie lire». Il
presidente Gennaro Sguro, insieme ai responsabili della C.L.I. e della Difesa
della Vita, Pasquale Marino e Anna Giordano, hanno affermato che vi sarà una
presenza forte e costante dell’Apostolato sul territorio.