Alla c. a. Ill.mo M/° Gennaro Angelo SGURO

                                                                                                            Presidente dell’A.I.A.C.

 

 

Oggetto: MUSICA VIVA 2004 - Stabat Mater Concerto della Settimana Santa

 

 

 

Lunedì 5 aprile 2004, alle ore 20,45, nella Chiesa cattedrale di Caserta “I Solisti Partenopei”, Ente di Rilievo Regionale, diretti dal maestro Ivano Caiazza, eseguiranno il Concerto della Settimana Santa, IV edizione, lo STABAT MATER di Giovan Battista Pergolesi. Lo spettacolo, patrocinato dal Comune di Caserta, dal Lions club di Sessa Aurunca e dall’Associazione “Costantino Parravano”, si inserisce nella stagione teatrale Musica Viva 2004, della  quale è direttore artistico il maestro Caiazza. Soprano Keiko Kamegawa, contralto Patrizia Porzio. La prevendita dei biglietti è presso il botteghino del Teatro Comunale di Caserta. Il testo, che è uno dei più struggenti della letteratura mondiale a rappresentare in un latino medievale nudo e scarno il dolore di Maria, è comunemente attribuito a Iacopone da Todi e “stabat mater” ne costituisce il potente incipit. Pergolesi, già allievo di Leonardo Vinci e poi di Francesco Durante al Conservatorio del Poveri di Gesù Cristo, scrisse lo Stabat Mater alla fine della sua brevissima vita, mortalmente ammalato di tubercolosi. Lo completò a Pozzuoli, dove morì. Lo compose per incarico dell’Arciconfraternita dei Cavalieri della Vergine dei Dolori di Napoli, che commissionò l’opera con l’intento di sostituire quella omonima di Alessandro Scarlatti, eseguita da oltre venti anni. Dal 1736 lo Stabat Mater di Pergolesi si è imposto in tutto il mondo per potenza emotiva e fascino. L’opera, composta per un organico assai semplice, soprano e contralto con archi e basso continuo, senza coro, si articola in 12 brani, dei quali 7 duetti e 5 arie che li intervallano. Il testo, che appartiene alla devozione mariana medievale, è seguito da Pergolesi con qualche leggera variante rispetto a quella del Messale Romano di Benedetto XIII (1727), ma ne segue scrupolosamente l’ordine di successione per quanto riguarda le stanze. La tristezza e l’angoscia della madre straziata dal dolore sono musicate da Giovan Battista Pergolesi con una forza emotiva e musicale che si coniuga con il testo iacopiano e ne costituisce una delle rappresentazioni più suggestive. La scelta della cattedrale conferirà a sua volta quell’alone mistico medievale, che consente di recuperare il senso di luogo sacro dove l’universitas si ritrova per celebrare con l’arte uno dei momenti più alti della cristianità.

 

Anna Giordano - responsabile Ufficio Stampa